Spedizione GWS South Africa

GREAT WHITE SHARK

EXPEDITION

 

South africa 2009

  

Alla ricerca del Grande Squalo Bianco

- Magnifico e selvaggio Signore degli Oceani -

 

 

n  Guidata dal fotografo subacqueo Vittorio Gabriotti si è svolta una nuova emozionante spedizione per studiare e fotografare i Grandi Squali Bianchi (Carcharodon carcharias) nelle acque al largo di Dyer Island, Sudafrica, nel punto dove la corrente fredda dell’Oceano Atlantico e quella calda dell’Oceano Indiano si scontrano generando le migliori condizioni per l’osservazione di questi magnifici predatori.

Patrocinata della Società Ittiologica Italiana (Italian Ichthyological Society), la spedizione, programmata per il mese di luglio 2009 e composta da un team di membri esperti nella documentazione, nella fotografia, video ripresa subacquea e nello studio degli squali, si è appoggiata ad un’importante compagnia locale specializzata nell’assistenza a questo genere di spedizioni e nota per aver già lavorato con alcuni dei maggiori fotografi subacquei, documentaristi (Discovery Channel) ed istituti di ricerca (National Geographic Society).

 

 

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PROLOGO:

 

§  10 luglio 2009

Terminato con successo il collaudo in acqua  della JAWS-CAM appositamente realizzata per questa spedizione che ci consentirà di riprendere immagini incredibilmente suggestive delle fauci degli squali.

   

 

§  14 luglio 2009

Con grande soddisfazione abbiamo appena terminato il collaudo in acqua di due splendidi modelli di otaria a grandezza naturale che ci serviranno per richiamare i grandi squali bianchi.

 

Frutto di moltissime ore di studio e di lavoro sono state battezzate Federico ed Eleonora.

 

Per la prima volta un’otaria da richiamo o “falsa otaria” avrà le SEGUENTI INNOVATIVE CARATTERISTICHE:

  • ·         Sagoma tridimensionale con rapporti proporzionali precisi e fedeli in ogni sua parte ottenuti da un attento studio anatomico di animali in movimento.

  • ·         Zavorra regolabile composta da una sostanza fluida naturale per poter variare opportunamente l’assetto in acqua.

  • ·         Sagoma attentamente studiata per riprodurre idrodinamicamente e con precisione la siluette di un'otaria in movimento con le pinne che riproducono efficacemente la flessuosità del nuoto.

 

ed inoltre,

  • ·         tutti i materiali impiegati sono stati selezionati in modo da essere assolutamente morbidi e cedevoli per NON RISULTARE DANNOSI IN NESSUN CASO agli squali (la sicurezza ed il benessere dei nostri amici per noi è sempre al primo posto!).

 

 

 §  15 luglio 2009

Consegnate ai membri della spedizione le magliette ufficiali “GREAT WHITE SHARK EXPEDITION - South Africa 2009”: le vedrete prossimamente indossate in azione e resteranno a ricordo di questa straordinaria avventura!.

La partenza è imminente...

 

… l’avventura continua …

 

GREAT WHITE SHARK

EXPEDITION

 

South africa 2009

  

Alla ricerca del Grande Squalo Bianco

- Magnifico e selvaggio Signore degli Oceani -

DIARIO DI BORDO

 

La nostra meta:

Dyer Island

Oceano Atlantico - latitudine 34°41'14" Sud, longitudine 19°24'50" Est

 

Il nostro obbiettivo:

l’incontro con il Grande Squalo Bianco

 

§  19 luglio 2009 - Milano Malpensa – Italia - ore 06:20

Incomincia ufficialmente la nostra spedizione in Sud Africa.

Nonostante i nostri bagagli carichi di attrezzature subacquee e fotovideo siano abbondantemente fuori peso la ragazza che troviamo al Check-in si dimostra molto cortese e quando le raccontiamo che in una borsa trasportiamo addirittura due otarie da portare ai nostri amici squali bianchi, simpaticamente finge di non accorgersi del peso e ci lascia passare...

L'alba ci vede partire felici per Amsterdam, tutto sta andando per il meglio.

Arriviamo ad Amsterdam alle ore 8:15, corriamo attraverso l'aeroporto per presentarci all'imbarco per il volo per Città del Capo

Partiamo da Amsterdam alle ore 9:55.

Voliamo carichi di entusiasmo per tutto il giorno e arriviamo finalmente a Città del Capo alle ore 21:15.

Arrivati in perfetto orario a Città del Capo ritiriamo i bagagli, facciamo la dogana, incontriamo il Team di Rutzen che ci è venuto a prendere per il trasferimento al Saxon Lodge di Gansbaai.

La strada è lunga e finalmente all'1:00 di notte arriviamo al Saxon Lodge

Iniziamo subito a preparare tutte le nostre attrezzature per domani: alle 06:00 ci dovremo alzare per la prima uscita in mare.

Dopo un viaggio così lungo ed estenuante, andiamo a dormire eccitati pensando a cosa ci aspetterà il domani e cerchiamo di dormire almeno qualche ora...

 

… l’avventura continua …

 

§  20 luglio 2009 - Gansbaai – South Africa - ore 07:10

Oggi prima uscita per incontrare i grandi squali bianchi.

Giornata bellissima, il mattino presto fa molto freddo (qui è inverno) ma nelle ore centrali della giornata la temperatura si alza ed il clima è gradevole.

Ci imbarchiamo e navighiamo nell'oceano sino a Dyer Island - Oceano Atlantico Latitudine 34°41'14" Sud, Longitudine 19°24'50" Est.

L'attesa non è molta e subito riusciamo a fotografare numerosi splendidi squali sia immersi in gabbia sia in superficie. Rientrando alla base passiamo vicini alla costa di Dyer Island e fotografiamo la colonia di otarie che qui vive stanziale.

Al pomeriggio stanchi, e puzzolenti della pastura utilizzata per attirare gli squali, rientriamo felici al Saxon Lodge per preparare nuovamente le attrezzature per domani.

 

… l’avventura continua …

 

In anteprima una sintesi del video della prima giornata...

 

 

 

… l’avventura continua …

 

 

§  21 luglio 2009 - Gansbaai – South Africa - ore 07:10

Seconda uscita per incontrare i grandi squali bianchi.

Giornata bellissima. Anche oggi riusciamo a fotografare numerosi squali e approfittiamo per collaudare la JAWS-CAM.

Al rientro a terra stringiamo amicizia con Dickie, il fratello maggiore di Michael “Sharkman” Rutzen, il quale si offre di portarci a vedere le balene: un invito così non possiamo certo rifiutarlo!

Partiamo dunque con il Defender Land Rover di Dickie in direzione nord-ovest e giungiamo a De Kelders, sopra una scogliera da togliere il fiato: sotto di noi l'oceano imponente s'infrange sugli scogli e abbiamo il privilegio di poter vedere a pochi metri le balene che migrate dalle acque fredde dell'antartide allattano i loro piccoli. E' uno spettacolo emozionante e stupendo.

 

… l’avventura continua …

 

In anteprima una sintesi del video della seconda giornata...

 

 

 

… l’avventura continua …

 

 

§  22 luglio 2009 - Gansbaai – South Africa - ore 07:10

Terza uscita per incontrare i grandi squali bianchi.

Oggi il cielo è nuvoloso e ci sono onde di quasi quattro metri.

Nessuna barca esce a sfidare l'oceano, solo lo skipper del team di Rutzen ci prova e saltando riusciamo a superare le onde che imponenti arrivano a sbarrare l'uscita del porto.

Il mare è talmente mosso che fatichiamo a rimanere in piedi anche se stiamo attaccati con le mani a tutti i sostegni che troviamo.

Decidiamo pertanto di non entrare in gabbia, definita per le ondate che riceve oggi "la lavatrice" dai membri dell'equipaggio.

Arrivano comunque alcuni squali molto grossi che ci regalano dei salti spettacolari...

Rientriamo in porto saltando sulle onde lunghe dell'oceano che sta rinforzando pensando che questo non sarebbe il mare migliore dove fare naufragio!!!

Al pomeriggio Dickie ci chiede se ci piacerebbe vedere i pinguini: non ce lo facciamo ripetere due volte e in un baleno balziamo sul Defender  in direzione ovest. Viaggiamo per quasi due ore sino a Stoney Point, nel Parco Naturale di Overstrand.

Qui abbiamo la fortuna di  osservare una colonia di pinguini della specie Sphoeniscus demersus. Questa è una zona costiera rocciosa con una vegetazione di macchia locale definita finbos in cui questi uccelli marini depongono le uova ed allevano i piccoli. Nella ricca vegetazione riusciamo a scorgere anche le particolarissime Procavie del Capo, mammiferi appartenenti all’ordine degli Iracoidei considerati come i parenti prossimi degli elefanti.

Alla sera al Saxon Lodge abbiamo il piacere di avere ospiti con noi a cena Michael “Sharkman” Rutzen, Dickie e Sara, con i quali passiamo una splendida serata parlando a perdifiato del di quello che amiamo: gli squali.

Un fronte di tempesta si sta avvicinando velocemente alle coste meridionali del Sudafrica: le previsioni prevedono per domani onde di sette metri e quindi non potremo uscire in mare...

... sarà l'occasione per riprenderci un po' dalle fatiche arretrate degli intensi giorni scorsi, e troveremo comunque qualcosa di interessante da fare...

 

… l’avventura continua …

 

In anteprima una sintesi del video della terza giornata...

 

 

 

… l’avventura continua …

 

 

§  23 luglio 2009 - Gansbaai – South Africa - ore 07:00

Oggi le condizioni atmosferiche del mare con onde di sette metri non ci consentono di uscire in mare...

Siamo tutti invitati da Michael “Sharkman” Rutzen a mangiare presso la sua base operativa per salutare Sara che dopo quattro mesi di ricerche ritorna in Italia.

Con Dickie decidiamo di impiegare la giornata per giungere sino...

"AI CONFINI DEL MONDO"...

Stabiliamo infatti di dirigersi verso Est per recarci a Capo Agulhas, il punto più meridionale del continente africano, che infatti non è il Capo di Buona Speranza, come spesso viene creduto. Il punto più a sud dell'Africa si trova ad una latitudine di 34° 49’ 58" sud e una longitudine di 20° 00’ 12’’ est, un piccolo monumento ne segna il punto esatto, qui s'incontrano anche le acque degli oceani Atlantico e Indiano (le correnti di Agulhas, calda, proveniente dall'oceano Indiano, e Benguela, fredda, proveniente dall'oceano Atlantico), grazie all'incrocio tra le due correnti le acque vicino alla costa di Agulhas sono una delle migliori zone di pesca del Sudafrica.

Il nome del Capo deriva dalla parola portoghese "aghi", e sembra che si riferisca agli aghi delle bussole, che ad Agulhas puntavano esattame.nte verso il nord geografico, oppure secondo altre fonti, il termine "aghi" potrebbe riferirsi ai numerosi scogli, simili ad aghi, che costituiscono un pericolo per la navigazione.

L'area attorno al Capo fa parte dell'Agulhas National Park, il più meridionale e anche il più recente dei parchi nazionali del Sudafrica, qui si trova lo storico faro di Cape Agulhas che è operativo dal lontano 1849, ed è il secondo più vecchio faro dell'Africa meridionale, al suo interno si trova un museo, il Cape Agulhas Lighthouse Museum, dove viene narrata la storia dello sviluppo dei fari in Sud Africa.

Anche questa giornata è stata straordinaria...

Verso sera rientranti soddisfatti per la magnifica esperienza al Saxon Lodge abbiamo il piacere di insegnare a Dickie cos'è il "Pirlone" (Vino bianco "Prosecco", Bitter Campari, seltz, una fettina di limone o arancia e ghiaccio) e mentre lo sorseggiamo soddisfatti veniamo raggiunti da una splendide notizia: il suo team gli comunica che le condizioni atmosferiche stanno migliorando, domani ci saranno ancora onde di quasi quattro metri, ma potremo uscire in mare ad osservare gli squali...

 

… l’avventura continua …

 

 

§  24 luglio 2009 - Gansbaai – South Africa - ore 07:10

Oggi è una splendida giornata con tempo sereno e cielo limpidissimo, il mare è ancora agitato e pertanto viene deciso di ritardare l'uscita in mare alle 11:00. Per ingannare l'attesa Dickie decide di farci una sorpresa e di portarci in un luogo straordinario...

Guidiamo quindi sino alla propaggine estrema della penisola di Danger Point dove sorge un meraviglioso e antico faro.

La località è famosa perché qui naufragò la HMS Birkenhead. Questa era la più grande nave dell'epoca in ferro Britannica,  adibita al trasporto truppe nel 1852, ed aveva a bordo 130 persone di equipaggio e 487 soldati che si stavano spostando sul fronte della guerra di frontiera allora in corso. La sua gloria fu tuttavia di breve durata: il 26 febbraio 1852, subito prima delle 2 del mattino, la Birkenhead si scontrò con uno scoglio a 34° 38' 42" Sud 19° 17' 9" Est, circa 1 1/3 di miglio marino a sud-sud-ovest al largo di Danger Point, fermandosi immediatamente. Con l’acqua che nelle stive saliva alla velocità di un metro al minuto, in mezz’ora la nave affondò. Dato che le scialuppe a bordo non erano sufficienti per tutti fu cavalleristicamente dato per la prima volta nella storia l'ordine di salvare "Prima le donne e i bambini" e da quel giorno divenne tradizione nella marineria. 454 persone morirono così quel giorno fatale, ma tutte le donne e i bambini furono salvati.

Nel 1895 fu eretto a Danger Point  il faro per avvertire le navi della presenza della scogliera pericolosa. A pianta ottagonale, è alto circa 18 metri ed è visibile per circa 25 miglia marine. Una targa in bronzo fu posta nel 1936 alla base del faro per ricordare il tragico evento.

Alle 12:00 ritorniamo a Kleinbaai per imbarcarci, ma l'oceano ci ha giocato un brutto scherzo: la bassa marea è così forte che non consente la messa in acqua del "Barracuda", la nostra imbarcazione.

Dobbiamo così aspettare ancora un ora e finalmente alle 13:00 riusciamo a salpare per Dyer Island. La navigazione, nonostante l'oceano formato, è piacevole e noi tutti siamo esaltati per quanto ci sta attendendo.

Appena ormeggiati iniziamo subito a pasturare e non passa troppo tempo che arrivano i primi squali: nonostante ci siamo ormai abituati alla loro presenza l'emozione è sempre notevole. Entriamo in gabbia e riusciamo a scattare delle ottime immagini molto ravvicinate.

Anche oggi è stata una giornata straordinaria.

Domani a causa della bassa marea dell'oceano, andremo in acqua alla stessa ora di oggi e porteremo con noi Federico ed Eleonora che speriamo saranno gradite dai nostri amici...

Lo straordinario Dickie, che come al solito ci sorprende sempre, ci ha già anticipato che ha un'ennesima sorpresa per noi...

 

… l’avventura continua …

 

In anteprima una sintesi del video della quinta giornata...

 

 

 

… l’avventura continua …

 

 

§  25 luglio 2009 - Gansbaai – South Africa - ore 06:00

Oggi ci siamo alzati di buon mattino per andare a vedere le condizioni del mare: dal Saxon Lodge dominiamo la piccola baia di Gansbaai e possiamo vedere l'oceano. Il cielo sereno è di un azzurro straordinario, il mare è calmo e tutto lascia presagire un'altra giornata strepitosa...

Nell'attesa dell'arrivo di Dickie decidiamo di andare a passeggiare tra le pozze lasciate dalla bassa marea per osservare la vita marina di questa porzione di oceano...

Per impegni di lavoro Dickie non può raggiungerci e quindi dopo l'escursione sul "fondo" dell'oceano ci trasferiamo alla base operativa di Michael “Sharkman” Rutzen per prepararci per la nostra ultima uscita in mare.

Appena la marea è favorevole usciamo in mare e giunti in prossimità di Dyer Island notiamo subito con grande piacere che oggi l'attività degli squali è molto intensa: almeno cinque grandi squali bianchi stanno già incrociando attorno al "Barracuda".

Michael da subito l'ordine all'equipaggio di preparare le esche per attirare vicino a noi gli squali e di versare in acqua il "chum" (sangue di tonno, olio di fegato di pesce e pezzetti sminuzzati di pesce).

Immediatamente un grosso squalo si esibisce con sorpresa con un prodigioso salto uscendo in verticale sino alle pinne pettorali.

Ci tuffiamo immediatamente in gabbia e abbiamo il grande privilegio di poter ammirare i grandi signori dell'oceano ancora un volta da molto vicino.

Serberemo nella memoria per sempre le magnifiche visioni di questa splendida giornata.

 

… l’avventura continua …

 

In anteprima una sintesi del video della sesta giornata - 1a uscita...

 

 

 

… l’avventura continua …

 

Rientrando appagati in porto, e per finire alla grande,  Michael ci regala una splendida sorpresa: lascerà a terra le altre persone e ci riporterà nuovamente in mare utilizzando "Federico" ed "Eleonora" per fare il "breaching" ossia per cercare di far compiere agli squali i prodigiosi salti fuori dall'acqua.

La giornata volge al termine, il sole è ormai al tramonto e illumina di rosso le montagne sulla costa lontana. E' il momento magico che affascina i marinai e che con nostalgia ci fa pensare a casa e agli affetti lontani. Gli ordini secchi impartiti a bordo ci riportano alla realtà: è il momento magico che aspettiamo da tempo. Caliamo in acqua una sagoma d'otaria e iniziamo pazientemente a trainarla.

Siamo tutti pronti, le macchine fotografiche puntate, il dito pronto sul pulsante di scatto e l'occhio fisso nel mirino...

Passano minuti lunghi come anni... la tensione è al massimo... passano ancora altri "anni" ...

...e poi all'improvviso un fulmine squarcia la superficie del mare: è solo un fuggevole istante, lo scorgiamo magnifico e possente, poi il fragore di un'ondata accoglie nuovamente lo squalo nel ventre dell'oceano.

Un urlo liberatorio di gioia e di vittoria esplode dalle nostre gole! Siamo entusiasti, abbiamo assistito ad uno dei più meravigliosi spettacoli della natura.

E' stata una conclusione grandiosa!

Al rientro al Saxon Lodge, Michael “Sharkman” Rutzen e Dickie vengono a prendere un drink di commiato con noi: parliamo di squali e poi di squali e poi ancora della necessita di lavorare tutti congiunti in un'unica direzione per la protezione degli squali. Ci stringiamo tutti la mano, Dickie, che non ama gli addii, con una scusa, si allontana qualche minuto prima, è stato per noi un amico stupendo. Salutiamo, ormai tutti abbastanza "allegri" Michael per quello che speriamo non sia un addio ma un arrivederci.

Usciamo per andare verso la nostra camera, alziamo lo sguardo e ammiriamo per  l'ultima volta il limpido cielo stellato del'Africa: la Croce del Sud brilla lassù luminosa, un senso di pacatezza ci pervade, siamo stanchi per le lunghe giornate in mare, ma straordinariamente appagati per le meravigliose emozioni ricevute.

Prepariamo i bagagli, domani di buon ora andremo a Cape Town...

 

… l’avventura continua …

 

In anteprima una sintesi del video del "breaching" sesta giornata - 2a uscita...

 

versione ridotta - durata 4':18"

 

 

 

 

 

versione completa - durata 8':17" 

 

 

 

 

… l’avventura continua …

 

 

§  26 luglio 2009 - Cape Town – South Africa - ore 06:00

Caricati i bagagli, salutiamo Alan e Linda del Saxon Lodge che con cortesia e grande simpatia ci anno ospitato per questi esaltanti giorni.

Viaggiamo in direzione ovest per circa due ore e giungiamo a Cape Town, raggiungiamo l'Acquario “Two Oceans Aquarium” per effettuare due immersione nella vasca “Predators” degli squali, dove in due milioni di litri d'acqua nuotano sette imponenti Squali toro "Carcharias taurus"  insieme a tartarughe, aquile di mare, trigoni enormi e  altro numeroso pesce pelagico. Gli squali, nonostante l'aspetto minaccioso con gli acuminati denti prominenti, sono al contrario estremamente tranquilli e si lasciano fotografare senza problemi.

Per un errore organizzativo tra la casa editrice e la responsabile dell'acquario non è possibile effettuare la presentazione del libro “Sharks the perfect predators”, ma con grande soddisfazione lo ammiriamo esposto in bella mostra nel Book Shop dell'acquario. Contenti usciamo per un ultimo giro di Città del Capo.

Ci trasferiamo all'aeroporto per il volo di ritorno.

Partiamo da Cape Town alle ore 22:55 e voliamo verso nord tutta la notte sopra l'intero continente africano.

 

… l’avventura continua …

 

 

§  27 luglio 2009 - Amsterdam – Olanda - ore 10:30

Dopo aver volato tutta la notte, il nostro volo arriva in perfetto orario nel cuore della vecchia Europa alle ore 10:30.

Aspettiamo la coincidenza che alle ore 15:00 ci riporterà a Milano Malpensa.

Alle 15:00 decolliamo.

 

… l’avventura continua …

 

 

§  27 luglio 2009 - Milano Malpensa – Italia - ore 16:40

Arriviamo a Milano Malpensa ancora una volta in perfetto orario.

Ci salutiamo e ci abbracciamo, in questi nove giorni abbiamo condiviso grandi emozioni e la nostra amicizia si è rafforzata. Ma ci ritroveremo presto per programmare nuove avventure...

... è stato fantastico!...

 

… l’avventura continua …

 

 

La sintesi di tutti i video della spedizione è on line,

mentre tutte le immagini raccolte verranno pubblicate prossimamente nella GALLERIA IMMAGINI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

© Vittorio Gabriotti 2005

 

 

 

 

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